Portopalo: bambino autistico emarginato dalla classe, la scuola risponde “critiche non veritiere” alla mamma che si ribella

“Mio figlio non è ancora potuto andare a scuola” – lo afferma Angela Nastasi, mamma di Giovanni, un bambino autistico che frequenta la scuola di Portopalo.
Quest’ultima lamenta del fatto che suo figlio, da quando è iniziata la scuola, non ha ancora potuto iniziare l’anno scolastico probabilmente a causa di una carenza di figure Osa.
Inoltre mamma Angela racconta che il figlio Giovanni si trovava sempre “in una stanza buia e non attrezzata, con una cattedra e un armadio davanti alla finestra, oltre ad un paio di sedie e un attaccapanni”, quindi mai in classe con i proprio compagnetti.
“Alle uscite fatte dalla Scuola, mio figlio non ha mai partecipato” – aggiunge Angela – “Nel corso di un progetto di educazione artistica, mio figlio non diede neanche una pennellata, escluso da tutto e confinato in quella stanza.”
Ma la Dirigente dell’Istituto Liliana Lucenti risponde – “Questa istituzione ha sempre fatto il possibile per consentire all’alunno un armonico processo inclusivo, nonostante le nomerose difficoltà incontrate” – e aggiunge – “gli è stata affidata una delle migliori insegnanti di sostegno, di ruolo e con anni di esperienza, preparata sui temi di disabilità e sempre pronta e disponibile a mettere in atto i protocolli pedagogici suggeriti dagli operatori dell’Asp”.
Riguardo all’inizio del nuovo anno scolastico la Dirigente afferma – “la scuola era pronta ad accogliere l’alunno, nonostante la mancanza dell’attivazione del servizio Osa e Asacom da parte del Comune di Portopalo”.
Sulla questione del non inserimento in classe dell’alunno invece ha spiegato che “dati gli atteggiamenti spesso violenti e aggressivi del ragazzo, sono stati ideati, su suggerimento degli spazi e momenti fuori dell’aula scolastica, con percorsi psicomotori tracciati appositamente per lui, come concordato con la madre e verbalizzato. Nello spazio, appositamente creato per lui lo scorso anno scolastico, l’alunno ha potuto trascorrere giornate costruttive e serene, affiancato dalla docente di sostegno e assistenti lontano da rumori a lui nocivi e con le continue visite di docenti e compagni. In riferimento al progetto di educazione artistica dello scorso anno, i docenti della classe confermano che tutti gli alunni, nessuno escluso, hanno contribuito alla realizzazione delle svariate attività. Per l’aumento dell’irrequietezza e degli atteggiamenti imprevedibili e improvvisi del ragazzo, il consiglio di classe si è chiesto quali obiettivi per lui erano raggiungibili a scuola e quanto, invece, potesse essere utile, come suggerito dagli specialisti dell’Asp, un progetto di vita che lo abitui a vivere ambienti strutturati per ragazzi con problematiche così gravi e importanti.”
Fonti giornalistiche locali